Epistemologia, epistemologie, epistemologie personali. Verso una nuova rotta del processo formativo

Autori

  • Francesca Pulvirenti Università degli studi di Catania

DOI:

https://doi.org/10.4420/unict-asdf.v2i0.132

Abstract

Da vari anni il tema della formazione è al centro di un ampio dibattito epistemo¬logico che attraversa la ricerca educativa di questi ultimi decenni. Il presente articolo, appoggiandosi alla matrice teorica del costruttivismo, nella sua versione francamente epistemologica, ed in particolare alla prospettiva sistemica, delinea le radici epistemologiche dei paradigmi di una teoria della formazione che, prendendo le distanze dall'epistemologia oggettivistica, si confronta con i paradigmi della complessità e, scardinando il proprio ancoraggio a «categorie forti», a concetti quali stabilità, rappresentazione, attrezza il soggetto a decostruire e ri-costruire il processo di conoscenza in termini di ipotesi interpretativa e trasformativa della condizione umana nel suo ambiente di vita, legittimando un pluralismo epistemologico. Muovendo dalla teorizzazione del principio auto-eco-organizzativo del paradigma sistemico, evidenziando il rapporto dialettico tra sistema e ambiente, il lavoro esplicita gli assunti teorici e di ricerca che conducono ad un approccio dinamico strut¬turale che, in una logica ricorsivi, analizza la mente umana come un sistema vivente e lo sviluppo come una rete costruttiva. Una particolare attenzione pone alle scienze bioeducative nel cui snodo di prospettive, inerenti alle relazioni natura-cultura-educazione e mente-cervello-apprendimento, pone la messa in atto di una nuova rotta del processo formativo che fonda sulla categoria della singolarità idiografica le ragioni metodologiche e la propria legittimazione scientifica, accogliendo in tutta la sua potenzialità paradigmatica nuova il primato del soggettuale nella sua apertura ecologica. La sottolineatura della centralità del soggetto e, quindi, della dimensione d'unicità e singolarità delle esperienze di formazione, che si realizzano, però, sempre all'interno di un contesto sempre più globalizzante, implica: — un cambiamento di tipo metodologico, lo spostamento degli interessi di studio sull'attivazione di processi di crescita cognitiva che, pertanto, non possono che inscriversi in un'equilibrata rete di relazioni tra il soggetto e il mondo fisico e culturale in cui vive e prende forma; — una pratica innovativa dei processi formativi, in cui elemento basilare diventi la narrazione, come strumento di conoscenza che, privilegiando le dinamiche interumane, conferisce legittimità epistemica alla soggettività attraverso nuovi strumenti di validità intersoggettiva. Nell'articolo viene, pertanto, sottolineata la necessità di avvalersi di strumenti euristici e strategie di confine, quali la mappa concettuale, il diagramma a V, l'approccio autobiografico, la philosophy for children, per un itinerario educativo sistemico che garantisca a tutti gli uomini e a tutte le donne del pianeta il diritto univer¬sale alla formazione, ossia il diritto di produrre epistemologie personali in reti di incontro.

For some years now the theme of acquisition of knowledge has been at the centre of a wide epistemological debate throughout educational research in recent decades. The present article, based on the theory of constructivism in its frankly epistemological version, and in particular, on systematic perspective, outlines the epistemological roots of the paradigms of a theory of knowledge acquisition that, distancing itself from objectivistic epistemology, measures itself with the paradigms of complexity and, discarding its anchorage to ‘strong categories’, to concepts such as stability and representation, equips the subject to deconstruct and reconstruct the process of knowledge in terms of interpretative and transformative hypotheses of the human condition in its life environment, legitimating epistemological pluralism. Starting from the theorization of the auto-eco-organizational principle of the systemic paradigm, and pointing out the dialectic relationship between system and envi¬ronment, this study renders explicit the theoretical and research arguments that lead to a structural dynamic approach that, in recurring logic, analyses the human mind as a living system and development as constructive network. Particular attention is given to bio-educational science that develops in perspectives inherent to relationships between nature-culture-education and mind-brain-¬learning and this study establishes a new direction in the formative process that bases its methodological reasons and scientific legitimacy on the category of ideographic singularity, accepting the primacy of the subjective in its ecological opening in all its new paradigmatic potentiality. The highlighting of the centrality of the subject and, therefore, of the dimensions of the oneness and singularity of formative experiences that are accomplished, however, within an increasingly global context, implies: – a change of a methodological type, the shift of study interests onto the activation of processes of cognitive growth which, therefore, cannot but be inscribed in a balanced network of relationships between the subject and the physical and cultural world in which it lives and takes shape; – innovatory practices of the formative processes, the basic element of which becomes narration, as an instrument of knowledge which, privileging inter-human dynamics, confers epistemic legitimacy to subjectivity by means of new instruments of inter-subjective validity. The article underlines the need to make use of heuristic techniques and border strategies such as the conceptual map, the V diagram, the autobiographical approach and philosophy for children, in a systemic educational itinerary that guarantees all men and women on the planet the universal right to the development of knowledge, that is, the right to produce personal epistemologies in networks of meetings.

Biografia autore

  • Francesca Pulvirenti, Università degli studi di Catania

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Pubblicato

02-03-2012

Fascicolo

Sezione

Articoli