La lebbra tra malattia e peccato nell’Alto Medioevo
DOI:
https://doi.org/10.4420/unict-asdf.v6i0.55Abstract
La lepra è considerata nella tradizione cristiana una malattia dell’anima. L’esame di diverse testimonianze, dal Levitico agli Actus Sylvestri, dagli Historiarum Libri di Gregorio di Tours ai canoni conciliari, permette di evidenziare, in particolare, come la lebbra possa essere considerata una patologia “opportuna”: essa, infatti, attraverso le orribili deturpazioni che lascia esteriormente sul corpo, avverte del suo stato impuro interiore, ossia nell’anima, chi ne è colpito, e lo induce alla salvezza. La guarigione, quindi, non si ottiene grazie alla medicina, ma con la penitenza e con l’intercessione dei santi, gli unici ad avere un contatto diretto con il lebbroso.
In the Christian tradition, leprosy was considered to be a disease of the soul. The study of diverse testimonies, from Leviticus to Actus Sylvestri to the Historiarum Libri by Gregorio di Tours, have highlighted, in particular, how leprosy can be considered to be an ‘opportune’ disease: in fact, through the terrible disfigurement it leaves on the body’s exterior, it warns of the impure interior state, or rather the minds of those who are struck by it, and leads them to salvation. Therefore, healing is not obtained through medicine, but through penitence and the mediation of the saints, the only ones who are in direct contact with the leper.
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