Biagio Pace e l'archeologia in Sicilia nella prima metà del 900
DOI:
https://doi.org/10.4420/unict-asdf.v0i11.155Abstract
L’articolo analizza il contributo di Biagio Pace all’archeologia siciliana nella prima metà del XIX secolo. Nonostante che egli fosse un esponente di rilievo del mondo accademico e politico del tempo, infatti, il Pace, che fu peraltro impegnato in prima persona in attività archeologiche in Turchia e in Libia, non volle mai organizzare né partecipare ad attività di ricerca sul campo in Sicilia, anche se l’archeologia della Sicilia, alla quale dedicò la sua opera più importante, “Arte e civiltà della Sicilia antica”, era sempre l’oggetto più importante dei suoi studi. Il lavoro propone di individuare il perché di questa curiosa incoerenza nel forte taglio ideologico dell’opera del Pace, per il quale era difficile trovare riscontri nella realtà archeologica.
This paper analyzes Biagio Pace’s contribution to the archaeological activities in Sicily during the first half of the XXth century. He was a important member of the academic and political world of his time, but never intented to dig in the island, where he was born and lived, and to which he dedicated his most important work, “Arte e civiltà della Sicilia antica”, published between 1935 and 1949. We propose to find the reasons of this curious incoherence in the strong ideological orientation of Pace’s work.
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