L’anti-americanismo nella sinistra italiana al tempo del Vietnam
DOI:
https://doi.org/10.4420/unict-asdf.v6i0.60Abstract
La guerra del Vietnam costituì uno spartiacque non solo per i paesi direttamente impegnati in essa, ma per tutta la sinistra a livello mondiale. Nuove forme di lotta, nuove parole d’ordine e nuove identità maturarono nei gruppi della sinistra extraparlamentare, i quali con il movimento del 1968 trovarono una base di massa. La cultura politica delle forze della sinistra tradizionale – in primo luogo del Partito comunista italiano e del Partito socialista italiano – fu messa in discussione. Un antiamericanismo nuovo si faceva strada sulle vestigia di quello dei primi vent’anni di dopoguerra. Questi nuovi antiamericani, pur se odiavano in modo viscerale l’America “imperialista e guerrafondaia”, amavano in modo quasi altrettanto intenso “l’altra America”, quella che protestava contro la “sporca guerra”, quella della cosiddetta “controcultura” e dei movimenti dei neri per i diritti civili, quella di Woodstock e della musica rock. Il conflitto in Indocina, inoltre, riportò di attualità in Italia anche la questione della violenza rivoluzionaria, che sembrava giustificata in quel momento dall’immensità della violenza messa in campo indistintamente contro combattenti e civili dalla più grande potenza economica e militare del mondo. Il Vietnam veniva a configurarsi come la punta dell’iceberg di una violenza che, imperialista, neocoloniale e anticomunista, appariva come la copertura di una lotta di classe tra i popoli e all’interno di tutti i paesi in tutti e cinque i continenti.
The Vietnam war constituted a watershed, not only for the countries directly involved in it, but for all the left-wing parties on a global level. New forms of struggle, new orders and new identities matured in non parliamentary left-wing groups, who found a basis among the masses with the 1968 movement. The political culture of the forces of the traditional left began to be questioned, starting with the Italian Communist party and the Italian socialist party. A new anti-American movement arose in the vestiges of the one that had taken place twenty years earlier in the aftermath of the second world war. Although these new anti-Americans intensely hated the “imperialist and war-mongering” America, they loved almost just as intensely “the other America”, with its protests against the “dirty war”, the so-called “counterculture” and the movements of blacks for civil rights, Woodstock and rock music. Besides, during the conflict in Indo-China, reports were sent back to Italy also regarding the revolutionary violence, that seemed justified at the time by the immensity of the violence carried out indiscriminately between soldiers and civilians by the greatest economic and military force in the world. Vietnam came to be seen as the tip of the ice-berg of a violence that, imperialist, neocolonial and anti-Communist, seemed like a cover for a class struggle between the peoples within all the countries in all five continents.
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